on Novembre 25, 2018
150 anni del Selvatico
La scuola delle arti di Padova
Il Liceo Artistico “Pietro Selvatico”, una delle prime Scuole d’Arte d’Italia e una delle più importanti, compie 150 anni e in tutto questo tempo ha rappresentato un punto di riferimento rilevante per lo sviluppo dell’arte e delle arti decorative a Padova e nel territorio. I più significativi episodi di rinnovamento architettonico e decorativo della città, dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, hanno avuto la Scuola Selvatico come protagonista.
Lungo è l’elenco degli artisti di fama che hanno studiato e a loro volta insegnato al Selvatico, basterebbe citare lo scultore Amleto Sartori, che con l’invenzione della maschera teatrale in cuoio è diventato protagonista della scena internazionale dell’arte teatrale, e Mario Pinton, che ha fondato la Scuola orafa padovana, conosciuta in tutto il mondo.
La scuola fu istituita dal Comune di Padova nel 1867, per volere del marchese Pietro Selvatico Estense, architetto, teorico e critico d’arte di fama. Negli anni delle celebrazioni trionfali in Europa del prodotto industriale attraverso le Esposizioni Universali, che mettevano in evidenza l’arretratezza dell’Italia appena unificata, Selvatico partecipava al dibattito nazionale sulla necessità di aprire l’istruzione artistica allo sviluppo tecnico dei laboratori per soddisfare le esigenze urgenti del progresso economico, in contrapposizione con i puristi della forma delle Accademie di Belle Arti.
L’idea di Selvatico di rilanciare le arti decorative con l’obiettivo di riqualificare la produzione industriale italiana non poteva che tradursi nella creazione di una ‘Scuola di disegno pratico, di modellazione e d’intaglio’, capace di fornire agli alunni una vera cultura della “composizione” ovvero l’esigenza di sviluppare le capacità creative con l’ausilio di solide basi, per unire «l’utile al bello». Inizialmente solo 52 alunni cominciarono le lezioni nello studio laboratorio dello scultore Natale Sanavio. Dopo pochi anni il numero degli alunni crebbe e così anche l’offerta formativa e l’esigenza di nuovi spazi. Dal 1910 la scuola Selvatico ha la sua sede principale nell’edificio neoclassico di Giuseppe Jappelli, che era stato costruito come Macello cittadino nel 1821.
Scopo principale dell’attività scolastica, sin dai tempi di Selvatico, è di unire la ricerca formale con la produzione di manufatti, attraverso lo sviluppo della creatività, per superare l’antinomia arte-artigianato. In epoca moderna, lo studio del disegno si trasforma in vera e propria progettazione in cui la cultura progettuale dei prodotti artistici si apre, nella naturale convergenza dei saperi, alle discipline teoriche e storiche da un lato e alla pratica laboratoriale dall’altro, erede quest’ultima della tradizione della bottega medievale e rinascimentale e in costante aggiornamento verso le nuove tecnologie.
Tale aspetto è ben visibile nella selezione dei pezzi che sono stati presentati in mostra, in un percorso che si articolava in tre sedi: i Musei Civici agli Eremitani, lo Stabilimento Pedrocchi e Palazzo Zuckermann.
Ai Musei Civici agli Eremitani era presentata una selezione di opere, parte delle collezioni del museo, di artisti che sono stati allievi o docenti della scuola.
Nelle sale del piano nobile dello Stabilimento Pedrocchi erano esposti pregiati e rari materiali ottocenteschi eseguiti dagli allievi, conservati nella Biblioteca storica, consistenti in dettagliati rilievi architettonici, esercitazioni di pittura ornato e figura, tarsie e composizioni geometriche.
In Palazzo Zuckerman, erano presentati disegni e manufatti realizzati dagli allievi, rappresentativi delle sezioni (Scultura, Architettura, Oreficeria, Pittura, Tessitura Moda, Disegno Industriale e Scenografia) che hanno operato, ognuna con tempi diversi, nell’intero arco dei 150 anni.
